Il giorno decisivo

Accademia

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  1. NekrosBANG
     
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    Era pomeriggio inoltrato quando Kazuki era disteso su un prato e passava il tempo con il suo più fidato compagno, il suo flauto. A lui piace molto il suono del suo strumento musicale e molte volte non si accorgeva che passavano ore in cui lui si estraniava da ciò che lo circondava. Niente poteva distoglierlo dalla sua esecuzione quando ad un tratto sentì qualcosa sulla testa. Alzò lo sguardo e vide che il cielo stava cominciando a scurirsi e le nuvole diventavano sempre più grigie.
    Sarà meglio che rientri altrimenti chi se li sente questa volta...
    Capì che sarebbe venuto a piovere cosi decise di riprendersi dal suo momento di tranquillità e di dirigersi verso casa dove i suoi genitori lo stavano aspettando per la cena. Nonostante la pioggia cominciasse a scendere sempre più duramente Kazuki non affrettava il passo, anzi, con molta calma si guardava attorno per vedere cosa succedeva intorno a lui. Bambini che giocavano con l'acqua e genitori preoccupati per la salute dei loro piccoli, animali che correvano per cercare rifugio, coppie di giovani che si scambiano baci romantici. Al giovane ragazzo piaceva sempre vedere come la gente si comportava davanti a queste situazioni, la cosa che gli piaceva era la differenza di comportamento che ogni essere vivente potesse avere, questa cosa lo intrigava. Dopo una ventina di minuti vede in lontananza la sua casa con le luci accese, si ferma e dopo poco si comincia ad agitare.
    CAVOLO!!! Anche stavolta ho fatto tardi e ora sono anche completamente bagnato, questa volta non me la faranno passare liscia aaaah !!! Mi devo inventare assolutamente qualcosa!
    E cosi da una semplice passeggiata sotto l'acqua divenne una vera e propria corsa per arrivare a destinazione. Davanti la porta di casa prende un bel respiro e entrando saluta tutta la famiglia.
    Mamma, papà sono a casa
    E nel momento in cui aveva finito di salutare tentò di correre in camera sua per cambiarsi velocemente ma invano. I genitori lo stavano aspettando davanti l'entrata con uno sguardo di guerra. La madre lo prese per le spalle e lo guardò dritto negli occhi urlandogli:
    Signorino sai che ore sono? Perchè non sei rientrato prima quando la pioggia non era cosi forte? Ma è possibile che ogni volta con te bisogna sempre rimanere in pensiero. E se ti fosse successo qualcosa? Non ci puoi far spaventare in questo modo!!!
    Kazuki si sentì in colpa ma cercò di inventarsi una scusa per tranquillizzare la madre:
    Mà stai tranquilla ho fatto tardi perchè stavo aiutando un bimbo con il suo gatto che si era arrampicato su un albero!!! Va tutto bene
    Fece un sorriso grandissimo ma di tutta risposta la madre non credette a questa sua bugia e lo mandò di corsa in camera ad asciugarsi e cambiarsi di abito in quanto la cena era già servita a tavola.
    Seduti a tavola il padre con un sorriso e dando pacche alle spalle al ragazzo disse:
    Allora sei pronto per il grande giorno? Ti senti preoccupato? Non ti devi preoccupare so che passerai l'esame ad occhi chiusi!!
    La madre annuiva con la testa e mentre sentiva il marito parlare preparava le porzioni di cibo. Kazuki diventò bianco e nella sua testa subito mille pensieri si scontravano tra di loro.
    Oh no... allora domani è il giorno dell'esame ... ma ... COSA?!?! Ero sicurissimo che era tra una settimana oh no no no no cosa ho fatto. Devo assolutamente inventarmi qualcosa
    Cosi con il sudore alla fronte si fece coraggio e rispose al padre.
    Oh si certo! Sono sicuro che è solo una formalità o perlomeno lo sarà con me! ...
    E scoppiò in una risata isterica e finì la sua frase:
    State tranquilli è tutto sotto controllo.
    E non appena il discorso si chiuse Kazuki si mise subito a mangiare. A fine cena si sdraiò sul letto e cominciò a pensare a cosa avrebbe dovuto fare il giorno dopo durante l'esame, una parte di lui era calma per il test a cui sarebbe stato sottoposto ma l'altra era in agitazione in quanto non voleva deludere i suoi genitori che erano sempre stati orgogliosi di lui.
    Ah se mi complico i pensieri da adesso la cosa non andrà a finire affatto bene per me. L'unica cosa giusta da fare ora è solamente farsi una bella dormita e domani si vedrà il da farsi.
    Cosi facendò si rimboccò le coperte e cascò in un sonno profondo. La mattina seguente si sveglia in orario e si va a sciacquare la faccia in bagno e osservandosi allo specchio con le mani cerca di dare una forma ai suoi capelli, ma inutilmente, cosi decise semplicemente di alzarsi i capelli in aria. Scese per prendere qualcosa di veloce da mangiare salutò i suoi genitori e si diresse con un passo molto lento verso l'accademia. Durante il suo tragitto Kazuki osservò la vita intorno a sè, c'erano altri ragazzi come lui che si stavano preparando per fare l'esame, c'era chi si preparava con la teoria ripetendo come una cantilena le tattiche e strategie sul da farsi e chi invece si preparava fisicamente con esercizi fisici e corse; Kazuki invece stava andando ad affrontare l'esame con serenità. Arrivato davanti l'edificio comincia a guardarsi intorno e con stupore vede che non c'è alcun ragazzo o istruttore al di fuori dell'edificio.
    Ah forse sono arrivato troppo presto... andrò a sedermi in aula e aspetterò li penso sia meglio.
    Entrato in accademia nota che tutto è in ordine e si sente un silenzio tombale, c'è solo una signora seduta dietro una grande scrivania che firma fogli e mette in ordine delle scartoffie. Non appena la signora sente la presenza di Kazuki alza immediatamente lo sguardo e urla:
    Cosa stai facendo ancora qui?! A quest'ora staranno già svolgendo l'esame corri o è troppo tardi!!
    Gli occhi del giovane diventano completamente bianchi e comincia a sudare da ogni poro della sua faccia.
    NON...È...POSSIBILE...SONO IN RITARDO!!!
    Al che cominciò a correre immediatamente al piano di sopra e in lontananza sentiva dei rumori di ragazzi che urlavano e una porta aperta. Era sicuro che quella fosse l'aula giusta. Con tutta la forza che aveva in corpo fece un ultimo sprint e entro in classe, si guardò intorno per vedere la situazione, notò una figura enorme in piedi che leggeva delle carte.
    Ok non mi devo far scoprire devo andare piaaaaano piano...
    La classe nel frattempo diventò sempre più quieta e cominciarono a seguire con gli occhi questo ragazzo che con strane movenze cercava di non attirare l'attenzione quando alcuni ragazzi cominciarono a ridacchiare.
    Oh no perfavore fa che non se ne accorga.
    Cosi dedito alla sua missione di trovare un posto e sedersi di nascosto non fa caso che l'intera classe lo stava fissando e che la sua missione segreta non era più cosi tanto segreta.
     
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  2. GdR PNG
     
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    PNG Impersonificato: Takeshi Aoba
    PG: Kurumi Kiriyama


    Era una buia serata, Takeshi era da poco rientrato a casa sua dopo aver svolto una missione che, contrariamente dalle aspettative, si era rivelata piuttosto semplice. Egli era solito bere alcol la sera, che per lui era il momento più magico della giornata. Beveva per non ritornare sempre sugli stessi pensieri, rivolti tutti verso il capo villaggio, per il quale provava forte rancore. Erano anni che desiderava scavalcare tutte le varie gerarchie che suddividevano i ninja del villaggio, mirando a diventarne il capo. Si doveva nascondere dietro una maschera quell'uomo ruffiano e veniva colpito da brevi momenti d'ira ogni qualvolta gli veniva affidato un compito dalla tanto odiata Ulla. Così fu anche quel giorno in cui poco dopo aver dato inizio alla sua lunga bevuta serale, gli arrivò un messaggio da palazzo e lì vi era scritto un incarico per la giornata seguente: occuparsi degli esami accademici. Non era la prima volta che gli veniva affidato un compito del genere ed era sicuramente la mansione che più odiava, in quanto la considerava inutile.
    Ma cosa diavolo servono questi esami?! Promuoveteli tutti e mandateli in missione: i migliori torneranno, i peggiori periranno!
    Non nutriva grande interesse nei confronti della nuova generazione, prossima ad entrare nel mondo ninja, così soppresse i cattivi pensieri riprendendo la sua bevuta, la cui conseguente sbronza lo fece cadere in un sonno profondo. Si svegliò direttamente il giorno seguente, apparentemente in un buon orario per potersi recare in accademia per sottoporre gli studenti ai suoi test. Lo shinobi, a seguito della sbronza, si era totalmente dimenticato del suo incarico e sentiva ancora qualche leggero mal di testa, seppur fosse ormai abituato a sensazioni del genere. Mentre svolgeva le sue mansioni casalinghe, ritrovò in cucina il foglio che gli era stato spedito dal capo villaggio e così si ricordò: controllò l'ora, non era ottimale e perciò doveva sbrigarsi. Odiava stare agli ordini di quella persona, ma adempiva comunque ad ogni tipo di incarico, seppur male e/o svogliatamente. Si preparò velocemente e uscì di casa, incamminandosi verso l'accademia che non si trovava molto lontana dalla sua residenza.
    Accidenti a lei!
    Pensò rivolto a quella apparentemente giovane e tenera ragazzina, ma che in realtà nascondeva una decina di anni in più: giustificava il suo aspetto giovanile dando merito alla sua musica, cui si accompagnava sempre e la manteneva giovane. Arrivò all'accademia in ritardo e si affrettò nel recarsi all'aula dove gli studenti si dovevano riunire. Notò la sagoma di un ragazzo che entrò nella stessa stanza in cui il jonin si stava dirigendo: non ci fece però caso, non aveva interessi a fare prediche e a perdere il suo tempo. Entrò nell'aula, vi era un uomo, colui che aveva seguito il gruppo di ragazzi nel loro studio, e quest'ultimo uscì vedendo Takeshi. Poi l'uomo si rivolse agli studenti, senza far caso a ciò che la maggior parte degli studenti stavano guardando.
    Buongiorno, sono Takeshi Aoba e sarò il vostro esaminatore. Inizieremo con un test scritto, siedetevi e uno alla volta venitevi a prendere un foglio, io scriverò le domande alla lavagna.
    Disse con una voce fiacca e svogliata, come se avesse dovuto ripetere quelle parole migliaia di volte. Molti studenti portarono gli sguardi sul maestro dopo le sue parole e alcuni rimasero sorpresi vedendo il suo particolare numero di arti, mentre altri avevano già avuto modo di vedere altri shinobi con la stessa particolarità in giro per il villaggio. Takeshi prese un gesso e iniziò a scrivere le 3 domande, dando le spalle ai numerosi alunni.
    CITAZIONE
    1- Parla del chakra, collegandolo alla spiegazione dell'utilizzo dei ninjutsu.
    2- Parla dei 5 elementi principali del chakra e evidenziane i rapporti tra essi.
    3- Parla della gerarchia ninja.

    Ogni volta in cui doveva far da esaminatore all'accademia, scriveva sempre le stesse tre domande e così fu anche quella volta.
     
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1 replies since 21/11/2015, 20:32   23 views
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